Là c’è una bandiera che sale; qua
c’è un muratore che cade, ma
questo tragico evento non intaccherà
la fiducia che il mondo ripone nel nostro Paese
ripieno di pizza, canzoni ed amor.
Il mondiale '90 nascerà,
ed il tricolore sicuro, rubizzo e rasierte nel vento garrà.
Ecco, giunge un signore molto simpatico,
mi dice “Lei è veramente simpatico”
ma dai popolari gli sparano e muore,
e un po’ mi spiace per quel signore
per cui mi chiedo dov’è l’amore
che tutti i tifosi dovrebbero avere per gli altri tifosi mondiali
diffusi sul cosmo nel nome del calcio.
Forse è nell’aria che amplifica i sogni dei migliori atleti.
Tu giocatore mondiale vai, non ti preoccupare se non segni.
Su, giocatore mondiale, dai, tira una cannella.
Che bello, giocatore, sarebbe sai 22 palloni in campo.
Ognuno tira nella porta che vuole, e nessuno lo sgrida.
E infine Luca di Montezuma
dal suo elicottero azteco gli incassi devolverà.
Ecco che arriva Bertoli in carrozzella,
il quale afferma “La vita è bella,
perché le cabine son strette ma largo è lo stadio.
Solo alla morte non c’è rimedio”.
E in fondo Bertoli un po’ lo invidio
perché può sfrecciare impennando
dal centro tribuna giù al campo di gioco
e nessuna barriera lo ostacolerà.
Lo stadio esulta e Pierangelo va,
a porta è la grande cabina azzurra dell’amore.
Trama, giocatore, nell’ombra, sai, lo spacciatore di doping.
Prima, giocator te lo dona, sai, dopodiché entri nel tunnel.
Ma il tunnel, giocatore mondiale, sai, non è quello che ti porta in campo
bensì, giocatore mondiale, quello delle iniezioni di marijuana.
Tu, giocatore mondiale, vai, non preoccuparti se non segni.
Su, giocatore mondiale, dai, tira una cannella.
Che bello, giocatore, sarebbe sai 22 palloni in campo.
Ognuno tira nella porta che vuole e nessuno lo sgrida.