Sono libero no? Libero di andare!nOra vedo un po’ quello che mi va di farenImbocco il viale che mi porta alla fermatano me la faccio a piedi fino all’altra parte del pianetanè buio, luci dei lampioningente ai ristoranti con i tavolini fuorinfiori sui balconi, fili, panni stesinio me la godo questa notte e ho i miei sensi accesinprendo la mia rata di vita e ora riscuotonnon cambio strada e i problemi vanno a vuotonsfioro chi incontro con passo leggeronsaluto il prossimo con affetto sinceronbevendo un po’ di rum con un fratellonfacendo lavorare bene Il mio cervellonmi sa che stanotte il tempo gira a bellonnon tutte le celle hanno muri ed un cancellonnmi sa che stanotte… ( x3 )nmi sa che io mi chiamo Liberante questa nottene tu come stai? come ti prende?nti arrendi allo stato, alle cose. al presente?nmi arrendo no! domanda inutilenmi arrendo no! e mi scappa da riderennè il momento giusto per perdermi nel bosconcerte notti vedi eccolo qui il mio postonin giro così, senza il pensiero di far tardinpoi a fare spesa proletaria da Trussardinecco cosa provo: aria nei polmonintu chiamale se vuoi evasionincome un rifugio sul Gran Sasso stanottenin faccia a stelle al largo di tutte le rottenmusiche arrivano da quattro direzioninvoci che parlano senza intercettazioninin libertà, e non si interromponone ritmi si fondono e corpi si confondononcon la lima e con la corda latta di lenzuolanscavando un tunnel o con lo scambio di personanquando il fine pena è mai nella situazionenla sola soluzione è l’evasionennmi sa che stanotte…( x3 )nmi sa che non ci sono per nessuno questa nottene tu come stai? Con i tuoi drammi?nti arrendi alle leggi, al vento, agli affanni?nmi arrendo no! Domanda inutilenmi arrendo no! E mi scappa da riderennmi sa che questa notte è ora di fare la festanfaccio un vuoto benedetto dentro la mia testandevo stare al gioco allora sarò io il giocondevo cantare canto la canzone del locontutte quelle vetrine hanno rotto il cazzonballo tra le fiamme con in mano il mio sassonballo col cappuccio tirato sulla nucane non ti rispondo mica se mi chiami Lucanil pensiero di me dov’è, io dove sono, e che ne so,nuscito a prendere un caffènguarda mi hanno visto passare di lanavrò cambiato indirizzo o addirittura cittàntutte le strade biforcano in continuonogni strada un bivio e ognuno col suo filonmi ritrovo in qualche posto e non so più perchénmi ci ritrovo e basta “Allons enfant de la banlieu!”nnmi sa che stanotte…n