Acrobati
Daniele Silvestri

Visto dall'oblò di questo aereo

Il mondo sembra ben organizzato

Dell'uomo cogli l'operato serio

Il tratto netto, duro ed ordinato

Reticoli di campi cesellati

Di cui non percepisci mai l'arsura

E specchi d'acqua poi, come diamanti

Che l'uomo ha regalato alla natura

Forse per darle una struttura

Per darle una struttura

Le strade che si inseguono impossibili

Dei popoli raccontano il cammino

Aggirano i più straordinari ostacoli

O basta non guardarle da vicino

E noi che siamo in mezzo a queste ali impavide

Non siamo niente o siamo tutto

Lasciarci trasportare è stato facile

Ma adesso ritornare giù non sembrerebbe giusto

Dovremmo resistere

Dovremmo insistere

E starcene ancora su

Se fosse possibile

Toccando le nuvole

O vivere altissimi

Come due acrobati

Sospesi

Non guardare giù, non so se c'è la rete

Il mondo da quassù sembra lontano e invece

Invece è un attimo e lo sai

Rifinirci dentro

E devo stare attento

A non sbagliare ancora

A non sbagliare

A non sbagliare

E c'è una strada sottilissima

Che non riesco più a vedere

Se continui ad aggrapparti rischiamo di cadere

Di cadere oppure fingere un'altra acrobazia

Questione di equilibrio

L'equilibrio è una filosofia

Dovremmo resistere

Dovremmo insistere

E starcene ancora sù

Se fosse possibile

Toccando le nuvole

O vivere altissimi

Come due acrobati

Sospesi

Il tempo

Non passa

Rallenta

Si ferma

È il vento

Che conta

Che canta

Disobbedire alla gravità

Non credo che sia grave

Non credo che sia grave

Non puoi chiamarla libertà

Finchè non rischi di cadere

Non rischi di cadere

Dall'alto

C'è sempre qualcuno che guarda

Guarda


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